Purtroppo la fiera non è stata delle migliori, è sembrata grigia e spenta, proprio come il meteo che l’ha accompagnata in questi giorni.
Gli espositori e gli organizzatori ce l’hanno messa tutta per far tornare a splendere il sereno, ma i numeri parlano chiaro… i visitatori accreditati sono stati 36.555 in totale ( -5,7% sull’analoga edizione del 2008).
“Su questa edizione del Micam pesa fortemente lo scenario delle relazioni internazionali tra l’Europa e la Russia che incidono enormemente sulla domanda del principale mercato per il calzaturiero marchigiano.”: questo il commento del presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca.
Effettivamente i compratori russi hanno subito un leggero ma inevitabile calo nel numero di presenze, ma non un calo nel prestigio. Speriamo quindi nel prossimo appuntamento organizzato da ANCI, Obuv Mir Kozhi, che darà ai compratori, che non hanno potuto visitare la fiera milanese, la possibilità di scegliere prodotti made-in-Italy direttamente a Mosca.
Tornando ai numeri, secondo i dati parziali comunicati, la prima giornata del salone milanese si è chiusa con una flessione delle presenze del 14%. Sono mancati all’appello appunto i russi, a causa della delicata situazione politica in cui si trova il Paese, mentre nei primi giorni non sono mancati visitatori statunitensi e asiatici (cinesi, giapponesi): nuovi mercati che infondono qualche speranza.
Tra gli stand si è colta la preoccupazione degli imprenditori, soprattutto di quelli molto esposti in Russia. A penalizzare le fiere forse anche le date, che hanno coinciso con un’importante festività russa.
La cerimonia inaugurale si è svolta con un dibattito sul ruolo internazionale della calzatura Made in Italy, martedì invece Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, ha voluto far visita al TheMicam. «È un momento di difficoltà dell’economia italiana e anche i dati di oggi sono molto negativi. Le istituzioni devono sostenere lo sforzo degli operatori e dei nostri imprenditori»: questo il suo commento. “Il nostro settore ha bisogno di un sostegno concreto dalle Istituzioni – afferma invece il presidente Sagripanti – Non crediamo più a promesse e slogan!”.
Inutile di fronte a questo quadro stupirsi della mancata riuscita del Micam, che ha chiuso con 34mila visitatori ed un numero di ordini lontanissimo dal passato visto il minor flusso di buyer e visitatori.
Non resta che sperare e aspettare il prossimo appuntamento prima a Shangai, che parte tra pochi giorni, e poi al’edizione di febbraio, anticipata al 15 che cadrà proprio con l’inizio del’anno cinese.
di Jacqueline Paparini