La storia di Romeo e Giulietta non ha bisogno di lunghe presentazioni: la vicenda dei due amanti più famosi del mondo che preferiscono uccidersi piuttosto che vivere una vita senza l’altro è stata raccontata molteplici volte e in differenti versioni. Ma quali sono gli ostacoli che deve affrontare una produzione quando deve portare in scena uno spettacolo così importante per la storia del teatro? Così inizia “Romeo e Giulietta. L’amore è saltimbanco”, lo spettacolo teatrale realizzato da Stivalaccio Teatro con la regia di Marco Zoppello.
A Venezia nel 1574 i due saltimbanchi Giulio Pasquati (Marco Zoppello) e Girolamo Salimbeni (Michele Mori) vengono incaricati di preparare la tragedia di Romeo e Giulietta per conto di Enrico III di Valois, futuro re di Francia, che trascorrerà una notte nella Serenissima prima di recarsi a Parigi. I due hanno poco tempo a disposizione per fare le prove e si trovano davanti ad un grande problema: a chi far interpretare Giulietta? Si propone Veronica Franco (Anna De Franceschi), una cortigiana della Repubblica. La donna non ha proprio quello che si dice il physique du rôle per interpretare la protagonista: ha le forme prosperose e un carattere audace, molto diverso dall’anima pura e immacolata di Giulietta. Riusciranno i tre a realizzare uno spettacolo all’altezza delle aspettative?
Gli attori si muovono su una piccola costruzione in legno che funge da palcoscenico, il resto dello spazio è praticamente buio. Non hanno paura di parodizzare il testo shakespeariano né di ironizzare sulla figura dell’artista. Sporcano la loro dizione quando serve con le espressioni e la cadenza veneta: del resto, è molto difficile pensare che nel XVI secolo gli attori parlassero doppiaggese.
Lo spettacolo di Stivalaccio Teatro andrà in scena nelle Marche in due date differenti: il 12 Aprile nel Teatro Piermarini di Matelica e il giorno successivo nel Teatro Angelo Battelli a Macerata Feltria. Una resa davvero divertente, che mette in luce tutte le difficoltà che si nascondono dietro ad una rappresentazione teatrale.
Arianna Fioretti