Ideato dalla designer maceratese Beatrice Donati, l’innovativo progetto prevede l’utilizzo di scarti della lavorazione calzaturiera per creare oggetti di design unici. Lampade, sedie, cesti e complementi d’arredo, in esposizione a Milano al Design durante la settimana del mobile.
Una seconda vita per la pelle. Fatta di intrecci, fessure da cui entra la luce, colori variegati e accostamenti creativi arditi.
Non a caso si chiama Pelle Nuova l’originale progetto di Beatrice Donati, giovane designer maceratese che ha pensato di dare forma agli scarti della lavorazione dell’industriacalzaturiera. Un’idea nata dalla tesi di laurea in design e dalla particolare sensibilità dell’artista verso letematiche ambientali e di eco sostenibilità ora in esposizione a Milano al Design durante la settimana del mobile.Salvando i pellami di scarto dalla discarica, la Donati dà contemporaneamente vita a nuovi oggetti, funzionali e dall’estetica accattivante che, se pur prodotti industrialmente, portano ciascuno con sé caratteristiche di unicità che li rendono delle vere e proprie opere d’arte. Le pelli utilizzate, infatti, sono diverse per forma, colore e materiale, così da rendere gli oggetti con esse prodotte differenti l’uno dall’altro.
Alle fondamenta di Pelle Nuova c’è un’intuizione vincente: trasferire la tecnica della pressatura dei rifiuti alla produzione di articoli di design. In pratica gli sfridi di pelle, ovvero le parti rimanenti dopo il taglio della tomaia e non utilizzabili per ricavare altri pezzi, vengono pressati e uniti con una particolare colla ecologica all’acqua, senza essere preventivamente selezionati secondo particolari criteri, originando così pezzi unici d’arredamento.
Su queste basi sono nati Sella, Crispino e Caligola, tre prototipi che la Donati ha realizzato dando vita a forme di grande impatto visivo. Sella è una seduta dall’apparente forma rigida, che porta in sé tutta la morbidezza e i colori dei cascami di pelle; Crispino è un elaborato cesto fatti di intrecci di strisce di pelle e gomma, deve il suo nome al santo patrono dei calzolai ed è ispirato ai cesti di vimini che sono una tradizione delle campagne maceratesi; Caligola (dal nome dell’inventore dei calzari) è un’originale lampada traforata ottenuta dalla cucitura su sé stessi dei gropponi risultanti dal taglio laser dei pellami.Queste opere d’arte nascono, come ama sottolineare la stessa Beatrice Donati, dall’osservazione del materiale, che suggerisce da sé il suo possibile utilizzo e le varie forme. “Così è per le forature create dal taglio laser, che disegnano particolari giochi di luce -spiega la designer-, o per i tagli netti della seduta, che vogliono ricordare la provenienza della pelle dalla lavorazione delle tomaie”.
E la versatilità del materiale ha permesso alla Donati di pensare anche ad altri oggetti di design, come tavoli, panche, sgabelli, mensole, librerie, ripiani e svuotatasche. E l’idea innovativa è già stata premiata: gli oggetti d’arredo della designer sono stati esposti a Ecomondo di Rimini nel 2013 e, recentemente, all’Istituto europeo del design di Firenze, nell’ambito della seconda edizione di Up Designer Selection, progetto nato per promuovere articoli di design autoprodotto.
credits: Moretti Comunicazione