È di questi giorni la notizia che rivela che Prada, nei prossimi tre anni, aprirà 120 nuovi negozi nel mondo! dal 2014 , 50 del totale dei nuovi punti vendita saranno dedicati esclusivamente all’uomo, 35 nel 2015 e altrettanti nel 2016. È quanto emerso dalla presentazione alla comunità finanziaria dei risultati dell’esercizio chiuso al 31 gennaio 2014, in cui i vertici del gruppo del lusso quotato a Hong Kong hanno presentato i “pilastri” di questa nuova strategia di sviluppo. Prada aprirà due nuove fabbriche, ma non a Sant’Elpidio o Montegranaro, bensì a Civitanova, per le scarpe, e ad Ancona, per i vestiti. Si preannunciano così numerosi posti di lavoro, notizia più che confortante visto il periodo di crisi che stiamo attraversando. L’Italia continua ad essere un punto di riferimento per il grande gruppo guidato da Patrizio Bertelli. Oltre alle Marche Prada guarda a Firenze dove creerà un quartier generale per la pelletteria e un altro per la logistica. La decisione di aprire il centro per le calzature proprio a Civitanova lascia interdetti i lavoratori del distretto calzaturiero fermano, rimasto all’oscuro delle manovre del gruppo leader mondiale. All’interno di Confindustria nessuno sapeva dove volesse insediarsi Prada. Ma già da tempo le trattative con la sorella maceratese erano andate a buon fine. Civitanova, terra sempre più in forte espansione fashion mette a segno il colpaccio.
Altra novità, Prada punterà sullo sviluppo dell’e-commerce in particolar modo per il mercato americano, anche se la strategia principale resta il rafforzamento dei negozi esclusivi per uomo: nel 2013 il loro fatturato e’ stato di 800 milioni, nel 2014 cresce ancora a doppia cifra ed entro 3-5 anni il gruppo Prada conta di arrivare a ricavi totali di ben 1,5 miliardi. Questa griffe della moda punta anche al far crescere ancor di più il successo ottenuto in Cina pur ritenendolo un ‘mercato maturo’, e nel Far East, in particolare in Indonesia e Australia.
“Entro il 2016 il saldo positivo di nuovi ingressi in Italia sarà di 1.500 persone”, afferma Patrizio Bertelli alla fine della presentazione dei conti agli analisti finanziari. Il 60% dei nuovi assunti ‘italiani’ sarà nell’industria e nel corporate mentre nel mondo la maggioranza sarà destinata al retail.
”La nostra crescita nei prossimi tre anni sarà esclusivamente per linee interne, non voglio distogliere risorse: poi potremo valutare opportunità”. Anche perché le stime sono di un mondo in continua crescita: il gruppo prevede che nel 2016 il mercato internazionale del lusso aumenti fino a 245-255 miliardi di euro contro i 217 del 2013. Crisi o non crisi, si tratta del triplo dal 1994. La battuta finale di Bertelli è per il governo Renzi: “La pensiamo come tutti gli italiani, Renzi o non Renzi: va fatto un cambiamento e auguriamo al premier il massimo del successo” .
di Roberta Spadoni