È proprio il caso di dirlo : il Made in Italy è sbarcato in massa a Tokyo! con nientemeno che il record di oltre 200 espositori impegnati dal 5 al 7 febbraio per gli appuntamenti strategici del fashion tricolore:  ‘Moda Italia‘ e ‘Shoes from Italy‘! Giunti rispettivamente alla 44esima e alla 54esima edizione. Un occasione d’oro per presentare agli operatori nipponici le prossime collezioni autunno/inverno. Per quale motivo? semplice, il tonfo dei consumi sul fronte domestico spinge alla ricerca di sbocchi internazionali e il Giappone è di sicuro un approdo favorevole. L’Italia, infatti, ha appena chiuso il 2013 con un interscambio con Tokyo caratterizzato da un saldo positivo ai livelli più alti mai vantati finora, pari a 611,5 miliardi di yen (circa 4,4 miliardi di euro), generato principalmente grazie all’ abbigliamento, calzature e accessori, malgrado il notevole deprezzamento della divisa nipponica sull’euro.

“Il nostro Paese – ha espresso così le sue impressioni all’avvio del convegno di apertura l’ambasciatore a Tokyo, Domenico Giorgi – ha mostrato capacità di resistere e di adattarsi in un momento difficile a un Paese come il Giappone sofisticato e brillante, crescendo più degli altri Paesi europei”.

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Aristide Martellini , direttore dell’ufficio Ice di Tokyo che coordina la doppia iniziativa, ha invece affermato che, riguardo al 2014 : “è difficile formulare previsioni in forza del rialzo dell’IVA” dal 5 all’8%, a partire dal primo aprile. Verosimile un contraccolpo sui consumi, “almeno nell’immediato”. Nella congiuntura sfavorevole “le imprese manifatturiere che sono riuscite a internazionalizzarsi tengono le posizioni”, ha ribattuto Giuseppe Mazzarella, presidente di Confartigianato Moda e consigliere di amministrazione dell’ICE. “E’ importante – ha aggiunto – avviare nuove politiche di sostegno a un settore che vale, in base ai dati 2012, poco più di 50 miliardi di euro. Con 1.300 aziende sparite, sono stati persi 16.000 posti di lavoro”. E continua: “Ad esempio, le vendite in Giappone sono di 2,5 milioni di paia di scarpe annue, dal prezzo medio di 65 euro – ha detto Cleto Sagripanti, presidente Assocalzaturifici -, ma senza dazi c’è potenziale per andare almeno a 20 milioni, considerando che è un prodotto di qualità, molto superiore a quelli di una griffe. In Francia, per dire, vendiamo 70 milioni di paia di qualità medio alta”.

Per la promozione delle calzature all’estero sono diverse le iniziative, che si diramano tra le fiere di Shanghai e Mosca con una novità, dal 2015 si punta a New York! Inoltre, al Westin Hotel di Tokyo, nell’area di Ebisu, sono sette i piani prenotati per accogliere le centinaia di operatori e visitatori nipponici attesi. Da segnalare l’iniziativa della direzione dell’albergo che ha voluto fare un singolare omaggio al genio italico ospitando nelle sue sale e all’esterno alcuni prodotti unici tra le nostre eccellenze! Oltre alle auto Ferrari, i modelli di Vespa e Moto Guzzi, più i modellini degli yacht Riva.  Segnalata anche la presenzadi Giusy Buscemi, Miss Italia 2012, testimonial delle scarpe di Luciano Barachini e del Made in Italy in generale.

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di Roberta Spadoni