Il Teatro delle Muse di Ancona ospiterà sul suo palcoscenico L’avaro, celebre commedia di Molière che andrà in scena dal 29 febbraio al 3 marzo.
La storia ruota attorno all’avaro Arpagone che vuole dare in sposa sua figlia Elisa ad un uomo ricco che è disposto ad accettarla anche senza dote. La fanciulla, tuttavia, è innamorata di un Valerio, un ragazzo povero e squattrinato. Arpagone, quindi, si trova ad affrontare un importante conflitto: è davvero giusto sacrificare la felicità di sua figlia pur di mantenere intatto il suo patrimonio?
La messa in scena, che vede alla regia Luigi Saravo, sposta la vicenda di Arpagone nel mondo quotidiano, con riferimenti alle pubblicità e agli smartphone, per mostrare le luci e le ombre del denaro. Come afferma il regista nelle sue note:
“Il conflitto tra Arpagone e il suo entourage è il conflitto tra due visioni economiche: una consumistica e una conservativa. Nella nostra contemporaneità, in cui vige l’imperativo di far circolare il danaro inseguendo una crescita economica infinita, il gesto immobilista di Arpagone, ossessionato dall’idea di non intaccare il proprio patrimonio, suona quasi sovversivo, in opposizione alla tirannia del consumo”.
A vestire i panni di Arpagone sarà Ugo Dighero, attore che si mette alla prova per la prima volta con Molière dopo aver affrontato i testi di Dario Fo e di Stefano Benni. Accanto a lui, Mariangeles Torres con un duplice ruolo di servitore e domestica, che condurrà il divertente gioco di equivoci per tutta la commedia.
L’avaro è uno spettacolo che mantiene la sua attualità, affrontando un tema sempreverde come quello delle scelte che si prendono quando c’è di mezzo il denaro.
Arianna Fioretti
Foto di Federico Pitto disponibile qui.